Una donna, costretta al silenzio dal tribunale per gli amplessi troppo rumorosi che disturbavano i vicini, grida alla violazione dei diritti umani.
[ZEUS News - www.zeusnews.com - 12-11-2009]
Lo scorso aprile Caroline Cartwrigth, di Washington (USA), è stata arrestata in ben tre occasioni dopo che i vicini avevano ogni volta chiamato la polizia.
Motivo di tanta irritazione erano i suoni che la donna produceva durante i peraltro legittimi rapporti sessuali col marito, suoni che un tecnico (ingaggiato dopo il primo arresto) ha provato essere tra i 30 e i 40 decibel, con punte di 47 decibel.
Ora la signora Cartwight sostiene che i suoi arresti - e il conseguente ordine del tribunale di "cessare dal produrre eccessivi rumori, colpi, grida, urla o vocalizzazioni che possano essere uditi nel vicinato o all'esterno della casa" - hanno rappresentato una violazione dei diritti umani.
La signora sostiene di non avere assolutamente alcun controllo su sé stessa in quei momenti e di aver già chiamato un "consulente in medicina psicosessuale" perché l'aiuti.
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